Un article qui représente bien la réalité écrit par un lecteur de la gazzetta (seablu3):
Mi sono sempre chiesto perchè l'Italia calcistica non è mai stata amata da nessuno (all'estero) e ho provato a darmi delle risposte, ma c'era sempre qualcosa che non faceva tornare i conti. Il "catenaccio" un'etichetta che nemmeno l'epoca di Sacchi è riuscita a cancellare, un simbolo che è sempre stato cucito sulla maglia azzurra e su tutte le divise nostrane, che comunque portavano trofei continentali a raffica. Credo che il "catenaccio" sia solo la punta di un iceberg che può tranquillamente definirsi "INVIDIA", invidia del nostro estro, invidia della nostra fantasia, invidia del nostro Cuore che diventa immenso quando le circostanze diventano "impossibili", tutte qualità che altre squadre non hanno o se le hanno sono limitate. Inoltre nonostante i personaggi mondiali che gestiscono il calcio (Blatter... dove eri alla premiazione mondiale?!) le hanno tentate e le tentano tutte per buttarci fuori (Moreno a parte), noi rimaniamo in piedi, anzi vinciamo contro tutti e tutto col nostro estro, la nostra fantasia, il nostro carattere, il nostro Cuore... agli altri non rimane altro che dire ITALIA = CATENACCIO, ma forse chissà quanti vorrebbero impararlo, c'è solo un problema, fa parte del nostro DNA, fa parte di noi e gli altri possono solo ammirarlo o meglio criticarlo con il solito appellativo, anche se poi sottovoce li senti dire "...ma come fanno..."